Gli effetti combinati della crisi energetica e dell’invasione russa dell’Ucraina hanno aggiunto nuovi ostacoli alla decarbonizzazione dell’industria siderurgica dell’UE.
I forti aumenti dei prezzi dell’energia, l’elevata inflazione e la scarsità delle materie prime stanno già incidendo sull’economia e sulla società in generale, compresa l’industria siderurgica.
In questo contesto, è essenziale che ETS e CBAM raggiungano gli obiettivi climatici concordati per il 2030.
Allo stesso tempo, sostenere gli investimenti, mantenendo misure efficaci per la ricollocazione delle emissioni di carbonio. Ed evitando costi sproporzionati, chiusure di capacità e perdite di posti di lavoro.
ETS e CBAM sono due elementi fondamentali del quadro normativo per la transizione verso l’acciaio green prodotto in Europa.
Il sistema di scambio di quote di emissione dell’UE (ETS) mira a ridurre le emissioni di CO2 prodotte dall’industria.
Il meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere (in breve, MACF in rumeno o CBAM in inglese) è stato concepito come uno strumento per combattere il cambiamento climatico. Ciò dovrebbe indurre i settori interessati a modernizzarsi e quindi a ridurre la loro impronta di carboni.
Ostacoli alla decarbonizzazione – I 60 progetti di produzione di acciaio verde in Europa sono minacciati se non vengono sostenuti.
I progetti di produzione di acciaio verde in Europa sono in pericolo. Nel percorso verso la neutralità climatica, l’industria siderurgica dell’UE ha l’ambizione di ridurre le proprie emissioni di CO2 di almeno il 30% entro il 2030 rispetto ai livelli attuali.
Questa sarebbe una vera e propria nuova rivoluzione industriale. Ma ciò richiede massicci investimenti di capitale di oltre 30 miliardi di euro.
Con costi operativi significativamente più elevati derivanti dall’energia decarbonizzata e dall’idrogeno verde. Parallelamente, gli investimenti nelle infrastrutture energetiche dovrebbero essere accelerati a un ritmo senza precedenti.
L’accesso ai rifiuti ferrosi deve essere urgentemente consolidato all’interno dell’UE.
Con il voto in plenaria di giugno sull’ETS e sul CBAM, i deputati avranno un’opportunità cruciale per plasmare il quadro normativo per aiutare l’industria siderurgica europea a tradurre in realtà i suoi ambiziosi piani e rendere l’UE un leader mondiale nella produzione di acciaio verde.
„Le industrie ad alta intensità energetica (come l’acciaio) devono essere integrate a tutti i livelli del processo decisionale e della discussione politica. Quali fattori chiave per la decarbonizzazione e l’indipendenza del sistema energetico europeo……….. Il rapido accesso dell’industria siderurgica all’idrogeno verde darà impulso ai mercati europei dell’idrogeno. Ma fonti alternative di gas diverse dalla Russia rimarranno cruciali. Finché non sarà disponibile un’infrastruttura per l’idrogeno a prezzi accessibili. Abbiamo bisogno di una revisione della strategia energetica dell’UE nell’interesse della coesione, della cooperazione e del dialogo intersettoriale.” Ha dichiarato Axel Eggert, direttore generale dell’Associazione europea dell’acciaio (EUROFER).
E’ fondamentale una revisione del sistema energetico europeo, che ponga al centro i consumatori industriali. Per superare sia l’attuale crisi energetica che la crisi climatica.
Perché l’industria dell’UE sarà il principale motore dei mercati dell’energia pulita. In particolare, misure di aiuto a breve termine per le imprese colpite dai prezzi elevati dell’energia.
Inoltre, la rapida realizzazione di infrastrutture per l’idrogeno e l’accesso prioritario all’approvvigionamento di idrogeno per il settore dovrebbero essere garantiti immediatamente.
Evitando nel contempo interruzioni dell’approvvigionamento di gas fintantoché non saranno disponibili infrastrutture alternative.
Fonti degli articoli
https://www.theparliamentmagazine.eu/
https://www.eurofer.eu/
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