I leader di 60 aziende del settore siderurgico: „Vogliamo tutti fare la nostra parte nella lotta al cambiamento climatico, ma il codice delle politiche europee fino al 2030 per l’energia e il clima che determina gli Stati deve essere terminato in due settimane, il periodo in cui non deve mettere in pericolo i milioni di posti di lavoro sostenuti dall’industria siderurgica europea”.
Il 23 e 24 ottobre 2014 i capi di Stato e di governo dell’UE decideranno. Su politiche a lungo termine nuove ed estremamente ambiziose. Sull’energia e il clima in Europa. Per questo decideranno anche sulla crescita industriale dell’ambiente. Così come sull’evoluzione delle tendenze occupazionali nell’economia dell’UE.
In una lettera aperta, pubblicata il 6 ottobre 2014, 60 amministratori delegati, che rappresentano quasi il 100% dell’economia europea produttrice di acciaio, hanno affermato: “Condividiamo tutti l’ambizione di trovare una risposta efficace al cambiamento climatico. Per essere concrete, tali risposte richiedono una politica che sostenga la creazione di posti di lavoro in Europa”.
Il quadro europeo per il clima e l’energia fino al 2030 presenta nella sua forma attuale 335.000 posti di lavoro. E 1,5 milioni di posti di lavoro indiretti nel settore siderurgico sono direttamente minacciati. Nel caso in cui non esistano meccanismi di difesa della competitività industriale esposta alla competizione globale nel settore.
Questa è la causa delle condizioni imposte all’industria siderurgica dalle politiche attuali. Ciò che deriverà nell’immediato futuro da enormi perdite per le grandi fabbriche.
Una volta implementati, i sistemi europei di trattamento delle emissioni. Questi possono costare all’industria siderurgica europea circa 70-100 miliardi di euro nel periodo 2020-2030.
Questi costi supereranno i limiti di profitto dell’industria siderurgica e la capacità di reinvestire.
„Ciò che l’industria siderurgica chiede all’Europa è che nella riunione del 23 e 24 ottobre si raggiunga un accordo sulle politiche generali. Che le imprese europee dell’industria siderurgica restino competitive a livello globale.
È fondamentale avere un quadro realistico degli obiettivi settoriali. In cui le possibilità tecniche ed economiche vengono trattate parallelamente agli obiettivi teorici raggiungibili.
Ciò che chiediamo al vertice europeo del 23 e 24 ottobre 2014 è semplice: fornire indicazioni chiare affinché il nuovo quadro del clima energetico dell’UE raggiunga buone prestazioni, non imporre costi aggiuntivi derivanti dalle emissioni dirette e dagli effetti indiretti della CO2 risultante dalla lavorazione dell’acciaio„, si legge nella lettera inviata.
Fonte: http://corporate.arcelormittal.com/news-and-media/news/2014/oct/06-10-2014
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