Il Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti metterà fine a 15 anni di relazioni commerciali riguardanti le importazioni di produzione di acciaio, tubi e tubazioni in acciaio dalla Russia. Il dipartimento ha concesso alla Russia 60 giorni per conformarsi e ha affermato che in seguito applicherà dazi antidumping.
La sospensione del contratto costringerà la Russia a riconsiderare la sua politica di esportazioni preferenziali di acciaio. A ciò segue logicamente un aumento dei prezzi, al di là delle garanzie finora garantite.
I decisori russi hanno reagito affermando che „non esistono ragioni oggettive” per un’azione del genere. E che negli Usa si registra un aumento dei prezzi. Ciò indica alla parte russa che „dobbiamo difendere i nostri interessi”.
Il portavoce del ministero russo competente ha detto alla Reuters che hanno ricevuto il documento e che lo studieranno attentamente.
Gli Stati Uniti hanno recentemente intensificato le sanzioni contro la Russia. Dopo l’intensificazione dell’intervento militare in Ucraina, gli obiettivi economici sono diventati le banche, i produttori di petrolio e le acciaierie.
I produttori americani hanno denunciato al Ministero del Commercio che gli esportatori russi hanno violato un accordo del 1999 che regola i prezzi dei prodotti siderurgici russi negli Stati Uniti. Hanno detto che i russi vendono al prezzo del 2004 sul mercato americano.
„È ovvio che i parametri delle relazioni nel settore dell’acciaio sono cambiati, quindi la Russia non dovrebbe più ricevere un trattamento speciale”, ha affermato Alan Price, avvocato delle aziende americane coinvolte nel commercio dell’acciaio.
L’attuale percentuale antidumping è del 73,59%, e i produttori russi – NOVOLIPETSK e MAGNITOGORSK – hanno beneficiato di agevolazioni per il 184,56%. In sostanza, gli americani coinvolti nel settore dell’acciaio vogliono una nuova regolamentazione. E una stabilizzazione aggiornata per limitare le loro perdite.
L’American Iron and Steel Institute (AISI) ha accolto con favore la decisione. Affermando che „l’intesa non può più essere portata avanti”.
„La nostra industria non può più tollerare il trattamento preferenziale applicato ai produttori russi che ci inviano i loro prodotti a condizioni che servono interessi acquisiti”, ha affermato il presidente dell’AISI Thomas Gibson.
Fonte: tribùlive.com
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