I tariffi europei sull’acciaio inossidabile hanno colpito Cina e Taiwan

L’Unione Europea ha imposto tariffe del 25,2% sull’acciaio inossidabile proveniente da Cina e Taiwan. Tutto questo per ridurre la concorrenza per i produttori europei come Acerinox SA e Outokumpu Oyj.

I titoli siderurgici europei sono aumentati dopo questo annuncio. Le accuse penalizzano gli esportatori cinesi e taiwanesi di prodotti piatti laminati a freddo per la presunta pratica nota come dumping. Questo tipo di acciaio viene utilizzato in molte applicazioni, dagli ascensori e serbatoi alle caldaie e alle attrezzature da cucina.

I produttori comunitari, tra cui anche Acciai speciali Terni SpA e Aperam, hanno subito „danni materiali”. Questo è il risultato delle importazioni dalla Cina e da Taiwan, ha dichiarato la Commissione Europea (CE), l’autorità commerciale dei 28 stati dell’UE (con sede a Bruxelles).

LE NUOVE TARIFFE SULL’ACCIAIO INOSSIDABILE

Le nuove tasse sono in vigore per sei mesi e possono essere prorogate per cinque anni.

Questo fatto potrebbe ravvivare le tensioni commerciali tra UE e Cina per quanto riguarda l’acciaio. Dopo sette anni i produttori europei si sono lamentati del fatto che alcuni concorrenti cinesi hanno introdotto sul mercato europeo una gamma di prodotti al di sotto del prezzo di mercato.

Fatto che determinò una serie di inchieste antidumping.

Una di queste indagini riguardava i prodotti piatti di acciaio inossidabile laminati a freddo. Ed è stato chiuso nel 2009, senza l’imposizione di dazi antidumping da parte dell’Ue.

I tariffi antidumping contro la Cina variano dal 24,3% al 25,2%, a seconda della società. E le tariffe contro Taiwan variano dal 10,9% al 12%. Le azioni di Outokumpu a Helsinki sono aumentate del 7% dopo che la Commissione Europea ha pubblicato la sua decisione.

Aperam ha guadagnato l’8,6% ad Amsterdam e Acerinox è cresciuto del 5,2% a Madrid. La protezione commerciale è il risultato preliminare di un’indagine sul dumping aperta a giugno dalla Commissione, che ha sei mesi per decidere se trasformare i dazi provvisori in misure „definitive” valide per cinque anni.

L’indagine nasce da una denuncia di dumping presentata nel maggio 2014 dal gruppo siderurgico europeo Eurofer.

Ciò è stato fatto per conto dei produttori che rappresentano più di un quarto della produzione europea di prodotti piatti di acciaio inossidabile laminati a freddo.

Eurofer ha accolto con favore l’introduzione dei dazi antidumping, affermando che si tratta di una risposta necessaria all’ondata di importazioni nell’UE, che è legata alla sovraccapacità del mercato cinese e che ha impedito all’industria europea di diventare redditizia. Anche Taiwan ha un problema di sovraccapacità strutturale.

Fonte dell’articolo: http://www.dailysabah.com/money/2015/03/26/european-tariffs-on-stainless-steel-hit-china-taiwan

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