L’industria siderurgica in Germania è colpita dalla crisi energetica. I rappresentanti dell’industria sostengono che è urgentemente necessaria un’azione politica per tenere sotto controllo i prezzi dell’energia.
Gazprom ha sospeso le consegne di gas attraverso il gasdotto Nord Stream 1, per il momento a tempo indeterminato. L’annuncio fatto il 5 settembre 2022 dal portavoce di Vladimir Putin è stato seguito da un aumento del 30% dei prezzi del gas sulle borse europee.
L’errore strategico della Germania riguardo alla dipendenza dal gas russo si fa sentire anche nel settore siderurgico.
Il Gruppo REESE, fondato nel 1948, è composto da quattro centri tecnologici per la tempra dei metalli a Bochum, Brackenheim, Chemnitz e Weimar.
I 200 impianti per il trattamento termico dell’acciaio e di altri materiali metallici consumano moltissima energia.
La durezza e la resistenza all’usura dell’acciaio sono amplificate dall’esposizione al calore fino a 1000 gradi.
La principale fonte di energia utilizzata in questo settore industriale è il gas naturale. In caso di grave carenza di gas, i forni per la tempra dell’acciaio potrebbero essere spenti. „Non possiamo fare a meno del gas”, Philip Reese, amministratore delegato dell’impianto di tempra di Bochum.
Il forte aumento dei prezzi dell’elettricità e del gas esercita un’enorme pressione su tutte le attività di produzione dell’acciaio in Germania.
ArcelorMittal ha annunciato il 2 settembre 2022 che spegnerà uno dei due forni del suo stabilimento siderurgico nella città tedesca di Brema fino alla fine di settembre. Questa chiusura è causata dall’alto costo del gas, dalla debole domanda del mercato e dalle prospettive economiche negative.
L’azienda è il produttore numero 1 in Europa e il numero 2 al mondo.
Secondo reuters.com, ArcelorMittal ha dichiarato che chiuderà anche l’impianto di riduzione diretta presso l’acciaieria di Amburgo. Azione prevista per il quarto trimestre di quest’anno. Allo stesso tempo, vengono mantenuti gli orari di lavoro più brevi dei lavoratori in entrambe le sedi.
I rappresentanti dell’azienda dichiarano che in pochi mesi i prezzi del gas e dell’elettricità sono decuplicati. In queste condizioni, l’azienda non è più competitiva su un mercato rifornito per il 25% delle importazioni.
Da un sondaggio condotto tra 3.500 aziende di tutti i settori e settori in Germania emerge che circa un quarto di quelle costrette a ridurre la propria produzione lo hanno già fatto. E un altro quarto è in procinto di adottare questa misura.
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